3 cose che ho imparato grazie ad una volpe…Speciale

Buon pomeriggi a tutti,

oggi vorrei parlarvi di uno dei libri che nella mia esperienza clinica e personale è risultato più efficace nel veicolare tematiche profonde con una semplicità adatta ad un pubblico giovane e giovanissimo.
Sto parlando de ” Il piccolo principe”.
Ho conosciuto il piccolo principe non da piccolissima! Potevo avere una ventina d’anni e all’epoca non ero particolarmente in contatto con le mie emozioni, al contrario quello che riusciva a toccarmi in profondità veniva da me “sapientemente” allontanato. Ero in quella fase in cui impari ad associare le emozioni con il male, con la debolezza e con la fragilità! Ora potete ben immaginare come a vent’anni si possa cercare tutt’altro che sentirsi fragili e deboli. Il piccolo principe mi aveva già scosso e aveva fatto centro nel ricordarmi le cose importanti della vita, ma ero troppo concentrata a cercare di essere qualcun altro, troppo concentrata a guardare spesso solo con gli occhi e troppo concentrata a cercare la persona più importante della mia vita altrove per potere capire che quella persona era sempre stata accanto a me ed ero proprio io! Non ricevetti, dunque, l’illuminazione di cui molti parlano, semplicemente perché una lettura, nel mio caso non fu sufficiente, ce ne vollero moooooolte di più!
Fu, sempre , grazie a mio figlio che ebbi il coraggio di riprendere in mano quel libretto! Nell’edizione in mio possesso, della tascabili-bompiani – 123 pagine di “succo del senso di vita” concentrato, bio senza conservanti e forse sì, con qualche colorante! Lo ripresi per cominciare un rituale che serebbe durato anni: il rituale della buona notte! Cominciai a leggere la storia dell’aviatore più celebre del mondo occidentale, quando mi figlio aveva 3 anni. Continuai fino al sesto anno. Ancora oggi, in cui mio figlio ha quasi 10 anni qualche volta riprendiamo a leggere un paio di pagine per ricordarci le lezioni più importanti della volpe! Quando si lavora con i bambini, che siano i tuoi figli o piccoli pazienti, far parlare e far impartire le “lezioni” ad una volpe può essere una mossa decisamente vincente.

Ecco 3 lezioni impartite dalla volpe che nella mia esperienza con i bambini si sono rivelate particolarmente efficaci e semplici da veicolare

1 ADDOMESTICARE – CREARE LEGAMI

” Non posso giocare con te, non sono addomesticata” Sono le parole che rivolge la volpe al piccolo principe! Addomesticare, spiega la volpe, significa creare dei legami, instaurare un rapporto fatto di presenza e di costanza, iniziare a conoscersi gradualmente, ma con impegno cercando di rispettare e imparare ad amare un altro essere vivente. Il Piccolo principe comincia a capire cosa intende la volpe quando aggiunge: “se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro’ per te unica al mondo”. Spesso mi servo proprio di questo scambio tra la volpe e il piccolo principe per mostrare ai bambini il valore dell’amicizia! E di come L’amicizia tra due persone o tra una persona e un animale (domestico per esempio) vada NUTRITA ! Il nutrimento che necessita ogni relazione è spesso, oltre all’affetto e all’amore, la costanza, la presenza e la pazienza!
Grazie alla lezione della volpe i bambini scoprono come ci sia voluto del tempo per creare un legame con il piccolo principe e come questo legame abbia delle conseguenze e come queste conseguenze possano essere agro-dolci! Come nel momento della separazione in cui sopraggiunge la tristezza. E quando arriva la tristezza possiamo mostrare ai bambini che il modo migliore di gestirla sia proprio accogliendola! La tristezza ci ricorda quale fortuna sia stata avere un così caro amico a fianco.

Il corollario del messaggio della volpe è …

2 COLTIVARE RESPONSABILITA’

Ancora una volta la volpe si fa portavoce di un messaggio altamente educativo ” tu diventi responsabile di quello che hai addomesticato” E’ il tempo che dedichiamo alle persone a cui vogliamo bene o alle cose a noi care a renderle così importanti! I nostri bimbi nati nell’epoca dell “usa e getta” , dell’ immediatezza del piacere e spesso intolleranti a piccole dosi di frustrazioni necessitano di incontrare la volpe! Noi mamme, genitori, insegnanti, educatori e psicologi possiamo farci dare una mano da questa amabile volpe per veicolare questo importante messaggio! Allo stesso modo in cui il piccolo principe era diventato responsabile della sua rosa così tu, figlio mio puoi fare lo stesso – oggi -con questo piccolo criceto, con il gattino, con il tuo compagno, con il bonsai dello zio… e domani- con la tua compagna, tuo figlio, etc.. Capire i sentimenti che proviamo per qualcun altro perché ci si è addomesticati a vicenda, curandosi e accudendosi l’un l’altro. La rosa che ama il piccolo principe e di cui si è preso cura rappresenta l’amore, il prendersi cura di chi si ama nonostante i difetti perché ciò che conta è lo spirito e il tempo dedicatole la rende cos’importante! Promuovendo questo tipo di cura e amore per le cose, per gli animali e per le persone si può creare il terreno idoneo per la crescita di un adulto amorevole, sano e responsabile! Un adulto che abbia compreso che cresce ciò che nutriamo! Ciò che non nutriamo, ciò a cui non dedichiamo tempo al contrario appassisce!

3 VEDERE CON IL CUORE OLTRE CHE CON GLI OCCHI

“Non si vede bene che col cuore, L’essenziale è invisibile agli occhi” celeberrima citazione ci ricorda che siamo molto più di questo mondo fatto di apparenze. Le cose importanti sono spesso quelle che non si possono vedere, sono quelle che si sentono; come l’amore, la bontà, la generosità, la gratitudine e l’amicizia. Spesso i bimbi sono affascinati da quella che chiamiamo “felicità lecca- lecca” rappresentata dal nuovo gadget che si trova in edicola, dalle figurine, dal nuovo gioco e via dicendo, ma ancora una volta è nostro compito riportare l’attenzione ad un altro tipo di esperienza che reindirizza i bambini a riconnettersi con la felicità del “buon cuore” quella fatta di cose che non si possono vedere, ma che si possono sentire con il cuore! Come potrebbe essere condividere un gioco o una merenda, aiutare un amico o compagno o semplicemente fermarsi per dare da mangiare ad un gattino randagio oppure offrire un gelato a chi potrebbe non poterselo permettere!

NOTA BENE: Questo post, come gli altri post che ho già scritto e che scriverò rappresenta il mio punto di vista, non ha dunque alcuna pretesa di essere prescrizione o ricetta per vivere meglio, ma solo lo scopo di mostrare la mia esperienza e invitare il lettore, chiunque egli sia, a notare la propria! Grazie dell’attenzione!

Condividi...Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on Google+Share on LinkedIn

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *